mercoledì 17 febbraio 2016

SULLE UNIONI CIVILI RENZI PAGA UN ECCESSO DI ASTUZIA

Si è puntato tutto sulle procedure parlamentari per aggirare il merito. I Cinquestelle hanno capito tardi che stavano levando le castagne dal fuoco del PD. L'equivoco culturale della "modernità" schiaccia un Paese smemorato e senza più radici nella tradizione civile. 


di Massimo Colaiacomo


     Esagera sicuramente la senatrice Monica Cirinnà quando vede nella sospensione del dibattito in Aula la fine della propria carriera, a causa della fiducia mal riposta nei Cinquestelle. Se il problema fosse tutto qui, sarebbe poca cosa. I Cinquestelle hanno dato in precedenza numerose prove preclare della loro inaffidabilità, con la sola eccezione dell'elezione dei giudici costituzionali. La questione, semmai, è speculare a quella posta da Cirinnà: perché il PD ha preferito rischiare l'osso del collo, chiedendo i voti pentastellati sull'emendamento-canguro di Andrea Marcucci, pur di approvare una legge che tante lacerazioni ha provocato al suo interno e nella società?
     Il sospetto è che il premier puntando all'approvazione di un provvedimento tanto caro alle forze alla sua sinistra mirasse, con una maggioranza diversa da quella che sostiene il suo governo, a due obiettivi chiari: silenziare i dissensi della componente cattolica (ma non solo, perché anche Napolitano e i senatori d'origine PCI nutrono forti perplessità); presentarsi al Paese nelle vesti di un modernizzatore, cogliendo un successo grazie al quale poter nascondere i numeri traballanti e opachi dei conti pubblici.
     A questo e a niente altro sarebbe servito l'accordo con il M5s. Ovvio che Grillo fiutata la trappola, sia pure in ritardo, ha rovesciato il tavolo ancora una volta lasciando il PD alle prese con le sue divisioni. Perché, come ha giustamente ricordato Casini, il primo e più grave errore di Renzi è stato di aver impostato la battaglia sulle unioni civili sul piano delle furbizie procedurali, come è l'emendamento-canguro di Marcucci attraverso il quale si fanno decadere tutti gli altri impedendo una discussione nel merito del provvedimento. L'espediente del "canguro", riuscito sulla riforma costituzionale (davvero irrituale che si sia cambiata la Costituzione senza poter discutere gli emendamenti) stavolta si è ritorto contro i suoi proponenti.
     Giunti al bivio, si tratterà ora di capire se si può approvare il provvedimento senza la controversa stepchild adoption, o se il PD non preferisca affossare del tutto le norme. Anche qui, Renzi farà i suoi bravi calcoli politici: meglio le unioni civili, sia pure prive della stepchild adoption, oppure è preferibile affossare il provvedimento scaricando la responsabilità sui grillini e su questo fare la campagna elettorale per le prossime amministrative? Il PD, lo ha ripetuto il capogruppo Luigi Zanda nell'Aula del Senato, tiene molto a questa legge ma dopo la giravolta dei grillini Renzi deve prendere atto che il suo partito non più il dominus del Parlamento, non essendo in grado di coagulare una maggioranza diversa da quella che lo sostiene.
     È facile prevedere come nei prossimi giorni riprenderà la solfa sull'Italia "ultimo Paese europea senza una legge sulle unioni civili", oppure "è l'Europa che ce lo chiede". Cosa quanto mai curiosa è l'assunzione del parametro europeo quale metro di misura della "modernità" in tema di diritti civili, quasi che tutto quello che si stabilisce a Bruxelles sia di per sé garanzia di ampliamento delle libertà e dei diritti. Molte delle cose che si decidono in Europa vedono l'Italia allegramente inadempiente (si pensi, sempre in tema di diritti civili, al sovraffollamento delle carceri e alla mancata riforma della giustizia civile). La verità è che il renzismo, costruito sulla scia spumosa del nuovo e del moderno, si sta rivelando pericolosamente privo di contenuti e di una direzione di marcia. Renzi ha ultimato la demolizione delle tradizioni civili dell'Italia, lavoro avviato e intrapreso di buona lena da tutti i governi che lo hanno preceduto negli ultimi vent'anni. Così l'Europa, rifugio inospitale e madre matrigna con le sue ferree regole di finanza pubblica, si trasforma d'incanto in un porto accogliente. Guai però a trascurare i vascelli che si stanno armando un po' ovunque in Europa per uscire da quel porto da molti considerato insicuro.

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